Festa per Emanuele Casadio che diventa prete

Don Emanuele, nato e cresciuto nella parrocchia di Reda, sta per diventare prete: un bel regalo per la nostra unità pastorale e per tutta la Chiesa! Ecco i principali appuntamenti:

  • domenica 29 alle Messe di Reda (ore 11 e ore 20) raccoglieremo offerte per regalare ad Emanuele il calice della Prima Messa (si può donare anche con Satispay al numero di don Alberto 3291548299, commento “regalo calice”)
  • giovedì 2 ore 20.45 a Reda adorazione eucaristica pregando per lui e per le vocazioni al sacerdozio
  • sabato 4 ore 18 nel cortile del seminario di Faenza (viale Stradone 30) ci sarà la Messa di ordinazione presieduta dal vescovo
  • domenica 5 alle 17.30 nel campo sportivo della parrocchia di Reda don Emanuele celebra la sua Prima Messa; al termine ci sarà una cena all’aperto (non viene celebrata la Messa alle 20)

Don Emanuele svolgerà il suo ministero nella parrocchia di Russi come vice parroco.

Un’opera d’arte per il battistero della chiesa

All’inizio del mese di luglio è stata installata nella chiesa parrocchiale di Reda un’opera artistica per completare e arricchire la zona del fonte battesimale. L’opera, realizzata da Gaetano Emanuele Gambino con mattonelle di terracotta ricoperte di foglia d’oro, è collocata a tutta altezza nella parete laterale sinistra della chiesa, al centro della specchiatura delimitata da due pilastri di cemento armato dietro al fonte battesimale.

L’opera si presenta come una cascata d’oro che scende dal cielo verso la terra, secondo il movimento discendente della grazia e dell’amore donati da Dio agli uomini (“l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” – Lettera ai Romani 5,5). La superficie dorata delle mattonelle è stata modellata in modo da suggerire il movimento dell’acqua increspata dal vento: l’acqua che irriga e purifica è elemento essenziale per il battesimo (“ecco, qui c’è dell’acqua, che cosa impedisce che io sia battezzato?” – Atti degli apostoli 8,36). Le mattonelle ricordano anche un roseto fiorito o un albero rigoglioso, memoria di quell’albero di vita che secondo il racconto del libro della Genesi venne piantato dal Creatore al centro del giardino di Eden (“il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare e l’albero della vita in mezzo al giardino” – Genesi 2,9).

La sagoma esterna dell’opera richiama quella della croce: una croce non dolorosa, ma fiorita e luminosa (richiamo alla tradizione armena e copta) per essere segno della vita che vince la morte, del perdono che è più forte del peccato, di un abbraccio caldo che ci accoglie (“per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” – Lettera ai Romani 6,4).

Rispettando le linee essenziali e moderne della chiesa, nella nuova opera non sono presenti elementi figurativi ad eccezione di una mano aperta stilizzata che scende dall’alto. È la mano benedicente di Dio Padre riprodotta secondo l’iconografia bizantina, che preferisce non rappresentare Dio interamente (rispettandone il mistero), ma solo attraverso la sua “destra potente” che agisce per fare della storia umana una storia di salvezza (“la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze” – Salmo 118,16). Così la mano del Padre e la croce gloriosa del Figlio, insieme alla colomba dello Spirito che era già presente sopra al fonte, rendono presente tutta la Trinità nella celebrazione del battesimo (“andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” – Vangelo di Matteo 28,19).

Questa opera parietale si integra con il fonte battesimale attualmente in uso nella chiesa, composto di due pezzi. Il fonte vero e proprio è una fusione in bronzo appoggiata al pavimento, in cui il bacile per l’acqua del battesimo è sorretto da una struttura che richiama le onde del mare. Inoltre una scultura bronzea sovrasta il fonte emergendo dalla parete retrostante: rappresenta la colomba dello Spirito Santo che aleggia sulle acque, sorretta da un ramo frondoso. Il fonte, rispettando l’uso antico, si trova nella navata laterale sinistra della chiesa vicino ad una porta d’ingresso, per segnalare che con il battesimo i neonati fanno il loro ingresso nella comunità cristiana.

L’esigenza pastorale di intervenire sul fonte esistente è nata per dare maggiore dignità a quella parte della chiesa, creando quasi una “cappella del battistero”. La nuova opera vuole anche connettere in modo più organico i due elementi in bronzo già esistenti. Soprattutto vuole favorire la partecipazione dei fedeli alla celebrazione del sacramento del battesimo, facendone percepire il senso e la bellezza non con le parole, ma con il linguaggio intuitivo dell’arte.

Insieme in preghiera davanti a Maria e all’Eucarestia

Riti di benedizione, gesti di fede

Domenica 25 aprile alle ore 11 celebriamo la Messa con la benedizione della campagna e sabato 1 maggio alle ore 11 la Messa con la benedizione degli automezzi. Questi gesti antichi esprimono la nostra fede e la nostra preghiera.

Quando Dio benedice, sempre viene assicurato il suo aiuto, annunziata la sua grazia, proclamata la sua fedeltà all’alleanza. E quando sono gli uomini a benedire, essi lodano Dio e inneggiano alla sua bontà e misericordia. Dio infatti benedice comunicando la sua bontà. Gli uomini benedicono Dio proclamando le sue lodi, rendendo a lui grazie, tributandogli il culto e la devozione” (Rituale delle benedizioni).

Due preti disponibili per le confessioni in Settimana Santa

Per il celebrare il sacramento della confessione nei giorni che precedono la Pasqua, segnaliamo queste due opportunità:

  • a Basiago (don Antonio) da lunedì 29 a venerdì 2 ogni giorno ore 14-19;
  • a Reda (don Alberto) venerdì 2 ore 8.30-11.30 e sabato 3 ore 14.30-17.30.

La confessione può essere preparata con tre semplici passi, a partire da alcune parole molto forti e coinvolgenti scritte dal profeta Isaia.

Celebrare la Pasqua nel nostro territorio

Grazie alla collaborazione dei diversi consigli pastorali, abbiamo definito un programma comune per tutte le celebrazioni pasquali della nostra unità pastorale. Un rilievo del tutto particolare hanno le celebrazioni del triduo pasquale (giovedì, venerdì, sabato santo), una vera e propria immersione sensoriale per vivere da protagonisti la Pasqua di Gesù; il triduo sarà celebrato in due chiese:

  • a Reda giovedì ore 20, venerdì ore 18, sabato ore 20;
  • a Pieve Corleto ogni giorno alle ore 20.

Il venerdì santo le due proposte non sono alternative, ma complementari: a Reda alle ore 18 ci sarà la liturgia con lettura della passione, adorazione della croce, comunione eucaristica; a Pieve Corleto alle ore 20 vivremo una via crucis all’aperto sul campo sportivo.

Dai ragazzi uno strumento per la preghiera quotidiana in quaresima

Su proposta dei ragazzi del gruppo superiori, la parrocchia ha preparato un libretto per sostenere la preghiera quotidiana durante la quaresima. Ogni giorno viene proposto un brano di vangelo, commentato da alcune parole scritte dai ragazzi, dai catechisti, dai preti e dei diaconi della zona. Non vogliamo “spiegare il vangelo”, ma condividere quanto le parole del vangelo dicono a noi, come risuonano nella nostra vita, cosa ci colpisce.

Il vangelo illumina la vita; la vita concretizza il vangelo. Una proposta rivolta a tutti, per sentirci protagonisti e “mettere in circolo” la nostra fede. Alcune copie del libretto si trovano in chiesa.

Preghiera di guarigione: celebrazione comunitaria dell’unzione degli infermi

Domenica 14 febbraio ricorre la Giornata mondiale del malato: nella chiesa di Reda alla Messa delle 11 sarà amministrato il sacramento dell’unzione degli infermi. Possono ricevere l’unzione le persone la cui salute è seriamente compromessa per malattia o vecchiaia. Per svolgere il rito in sicurezza, è necessario segnalare in anticipo la richiesta del sacramento, chiamando Maria Ossani (349 099 2487).

In questo anno segnato dalla pandemia Covid-19 la preghiera per gli ammalati è ancora più urgente e necessaria, per ricevere conforto e non perdere la speranza.

“L’esperienza della malattia ci fa sentire la nostra vulnerabilità e, nel contempo, il bisogno innato dell’altro. La condizione di creaturalità diventa ancora più nitida e sperimentiamo in maniera evidente la nostra dipendenza da Dio, perché la nostra salute non dipende dalle nostre capacità” (Papa Francesco – leggi tutto il suo messaggio).

La Messa cambia

Domenica 29 novembre ci sarà un’importante novità per la celebrazione della Messa. Inizieremo infatti ad usare il nuovo messale: la struttura della Messa rimarrà identica, ma molte preghiere saranno cambiate, per essere ancora più fedeli ai testi biblici e della tradizione. Ci vorranno mesi o forse anni per scoprire la ricchezza e la portata di questo cambiamento: il modo di pregare esprime infatti il modo in cui si crede.

La maggior parte dei cambiamenti riguardano le parti lette dal prete soltanto. Alcune invece dovremo imparare a dirle tutte insieme: ecco le modifiche che interessano tutti e che dovremo imparare a dire insieme.

  • Confesso: per due volte in questa preghiera si inserisce il riferimento “fratelli e sorelle” al posto della sola parola “fratelli”.
  • Signore pietà: questa litania sarà ora fatta in greco, con le antiche parole “Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison”.
  • Gloria: con una traduzione più fedele al vangelo, diremo “pace in terra agli uomini amati dal Signore”, non più agli uomini “di buona volontà”.
  • Padre nostro: le modifiche nella parte finale della preghiera del Signore sono due, “come anche noi li rimettiamo” e “non ci abbandonare alla tentazione”.

Un breve video ci accompagna alla scoperta di queste novità.

https://youtu.be/It-oHHgzgPw

Rosario nel mese di ottobre

In parrocchia preghiamo il rosario tutti i giorni di ottobre (tranne domenica 25) alle ore 19.30. Fino a domenica 11 la preghiera è nella chiesa di Reda. Da lunedì 12 invece è nella chiesa di Saldino.

Viviamo in questo modo il mese di ottobre come mese del rosario! Oltre alle intenzioni personali di ciascuno, ci ricordiamo di pregare per l’opera dei missionari nel mondo e per l’ordinazione diaconale di Emanuele Casadio, nostro parrocchiano.