1958: la Madona zirandlona

I vecchi di Reda ricordano che nel 1958 il parroco don Stefano Casadio fece realizzare a Ortisei in Val Gardena una nuova statua di Maria (Immacolata concezione), opera artigianale di legno scolpito e dipinto. La statua era destinata alla chiesa parrocchiale, ma prima di essere messa a dimora nella “casa di Dio” venne ospitata a turno in tutte le case di Reda: per questo si guadagnò l’affettuoso appellativo di “Madona zirandlona”. Una foto d’epoca ritrae la statua all’interno di un capannone o magazzino.

Giunta in chiesa, la statua venne esposta alla venerazione dei fedeli in alto sopra l’altare maggiore, al centro dell’abside, che era stato allestito per l’occasione in modo molto solenne, con drappi e luci e un’apposita dimora che raffigurava la gloria del Paradiso, con le nuvole, quindici stelle a sei punte e quattro graziosi angioletti. Il piedistallo dorato a cui era ancorata la statua venne usato sempre negli anni successivi, quando la statua venne portata nuovamente in processione ed è ancora presente in parrocchia. Anche i tre pannelli di stoffa che ornavano il fronte dell’altare maggiore sono ancora perfettamente conservati in sacrestia, sebbene non possano più essere usati, perché nel 1962 la chiesa venne interamente ricostruita, altare compreso. I pannelli sono presenti in due serie: una serie bianca (quella che si vede nella foto) e una serie rossa. Vennero confezionati dalla comunità delle Suore Domenicane del SS. Sacramento allora presente in parrocchia: la superiora suor Margherita era una vera virtuosa dell’ago, ma anche suor Rosa e suor Maria Domenica non erano da meno.

Il vescovo diocesano Giuseppe Battaglia partecipò alle celebrazioni: in una foto imparte la benedizione eucaristica ai fedeli presenti (la chiesa doveva essere gremita, se c’erano degli uomini in piedi fin sul fianco dell’altare). In ginocchio davanti al vescovo di riconoscono mons. Angelo Melandri (con gli occhiali scuri), mons. Domenico Bianchedi (semi nascosto), don Venerando Melandri suddiacono (che guarda in alto; cappellano a Granarolo, morì a seguito di un incidente stradale).

Finite le solenni celebrazioni, la statua dell’Immacolata trovò posto in un altare laterale. Quanto poi nel 1962 don Stefano realizzò la chiesa nuova, che tutt’ora conosciamo, volle approntare un ricco altare per ospitare questo simulacro. La cappella fu pronta nel 1968, così da festeggiare il primo decennale della statua ortiseiana. Luciano Bassi realizzò dei pannelli di ceramica in bassorilievo con i quindici misteri del rosario; in basso, due ulteriori pannelli ci consegnano una testimonianza storica degli eventi: uno recita “1958 inaugurazione, 1968 sistemazione nuova statua e costruzione altare”, l’altro “dono delle mamme e donne della parrocchia di Reda”.

Da allora, ogni dieci anni in parrocchia si rinnova la memoria di questi eventi e l’affidamento delle famiglie a Maria. Una fotografia del 2008 ritrae la statua di Maria in una sosta processionale sulla piazza di Reda; a sinistra il tanzaniano don Pius che tiene l’omelia; a destra il parroco don Elio Cenci.

È in fase di preparazione il programma del decennale 2018, che sarà celebrato dal 7 al 13 maggio.